Lockheed F-104 S Tiger Meet ’88 1:48

Modello realizzato, a regola d’arte, in resina con particolari in metallo, già assemblato, verniciato, rifinito a mano e trattato con trasparente opaco.

Dimensioni: lunghezza cm.36 – apertura alare cm.18

Peso: Kg. 0,700

*Compreso elegante piedistallo personalizzato.

Lockheed F-104  S Tiger Meet ’88 1:48

Il Lockheed F-104 Starfighter è stato un aereo monomotore supersonico multi-ruolo, caccia intercettore ogni-tempo, d’attacco e dassalto, ricognitore e d’addestramento con ala trapezoidale. Ne fu prodotta anche una versione radiocomandata (QFP). La sua comparsa a metà degli anni cinquanta rappresentò una nuova tappa nella lunga evoluzione dell’aereo da combattimento: la capacità di operare a velocità doppia di quella del suono. Lo “Starfighter” rappresentò anche l’oggetto di un vasto programma industriale combinato tra i paesi aderenti alla NATO, cui fu affidata la quasi totalità della produzione, in tutto 2.578 esemplari. Venne costruito – oltre che negli Stati Uniti – in Europa, in Canada e in Giappone e fu adottato da quasi tutte le nazioni alleate. Il servizio attivo dell F-104 ebbe termine nel maggio 2004, nell’Aeronautica Militare Italiana, quando era ormai un velivolo obsoleto, e non più in grado di svolgere compiti di difesa aerea, nonostante i continui aggiornamenti. Erich Hartmann, il più grande asso dell’aviazione da caccia della storia, ebbe sempre una scarsa opinione dell’aereo, giudicato difettoso e insicuro. E secondo il noto pilota collaudatore Capt. Eric Brown, CBE, DSC, AFC, RN, Chief Naval Test Pilot nel centro RAE a Farnborough, nel 1944-1949, e C.O. Captured Enemy Aircraft Flight nel 1947-1949, lF-104 era “una macchina sempre difficile da pilotare, pericoloso in caso di cattivo tempo o di un’emergenza. In realtà non era realmente un aereo, ma qualcosa di più simile a un razzo.”

LF-104 entrò in servizio nel 1958 con lUnited States Air Force (USAF), ma, sebbene dotato di buone prestazioni di tangenza massima e di velocità di salita che lo rendevano ideale come intercettore, possedeva una bassa manovrabilità, dovuta soprattutto alla scarsa superficie alare dellala trapezoidale, ereditata dall’essere stato concepito come un vettore di missili: i piloti avrebbero solo dovuto raggiungere un’area sicura da dove lanciare i loro missili contro l’obiettivo designato e poi ritornare alla base, senza ingaggiare combattimenti aerei ravvicinati. Ciò implicava alte velocità di manovra (soprattutto in virata) con eccessivi spazi richiesti per i duelli ravvicinati ed è questo il motivo che lo ha reso negli anni sempre meno interessante.

In Italia, a causa di alcuni incidenti occorsi (il primo morto fu il Capitano Carlo Di Laura del IX gruppo CI, l8 gennaio 1964), la stampa generalista gli appioppò il triste nomignolo di “bara volante”, ma allF-104 fu anche attribuito quello di “widowmaker” (“fabbrica-vedove”), questo perché a partire dagli anni 60 fu impiegato per intense missioni di addestramento a bassissima quota nel ruolo di cacciabombardiere, ma a ben vedere ciò non fu dovuto a particolari carenze del caccia, che invece era ormai maturo e affidabile, ma alla pericolosità intrinseca di quel tipo di missioni per le quali il velivolo non era stato progettato, essendo nato come caccia intercettore.

Nell’Aeronautica Militare Italiana il velivolo è stato sostituito prima (parzialmente) con dei Tornado F-3 in leasing dalla RAF e poi da F-16 in leasing dallUSAF e, a partire dal 2005, dall’Eurofighter Typhoon, che offre prestazioni e manovrabilità al passo con i tempi.

 

Informazioni aggiuntive

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